La Luna e il Cratere Tycho

Il 26 Febbraio 2021 ho dedicato una serata all’osservazione di una bellissima Luna Piena, in cui era visibilissimo il cratere Tycho, usando il mio telescopio e il kit ASIair Pro. Il cratere Tycho è un cratere molto interessante dal punto di vista scientifico, così come lo è l’astronomo da cui prende il nome, Tycho Brahe.

IN BREVE

Serata osservativa

26/02/2021:

Per la mia prima volta, provo il sistema ASIAIR Pro che permette di controllare da remoto (per esempio con il telefono o ,come nel mio caso, con un ipad) tutti gli accessori utili per fare fotografia astronomica: il telescopio e la camera da ripresa.

Questo è il mio primo risultato con il sistema ASIair Pro:

Luna piena con cratere Tycho
Scatto ottenuto da ripresa di due minuti con Asi 120 mini collegata con telescopio Newton-Maksutov e sistema di tracking AsiairPro, Luogo di osservazione: Pioppo, in provincia di Palermo (ITA)

A cui aggiungere questo video, ottenuto editando i video mp4 che ho creato e salvato con l’app di ASIAIR nel mio ipad.

Per fortuna la serata non era troppo ventosa, ma il cielo non era perfettamente limpido a causa di un po’ di foschia precedente e questo ha portato ad avere un discreto seeing ( problema visibile nel video, dove si può osservare a volte la Luna come quasi “bollire”).

Questo non ha impedito al sottoscritto di godere di una bella visione della Luna dal telescopio, che è potuta avvenire dalla poltrona di casa grazie al sistema ASIAIR, e di acquisire frame della Luna.

Il cratere tycho

L’area della Luna su cui ho posto l’interesse (e su cui pongo l’interesse in questo articolo) è il Cratere Tycho, visibilissimo in foto assieme alla sua raggiera.

Cratere Tycho

Tale cratere è di per sé relativamente piccolo (85 km di diametro) per gli standard lunari , ma ha una raggiera molto grande e che può anche essere visibile ad occhio nudo, senza supporto di telescopio o binocolo, in condizioni di visibilità ottimali.

Tycho è un cratere la cui età è stata stimata essere di circa 108 milioni di anni sulla base dell’analisi dei campioni di roccia provenienti dai raggi d’impatto raccolti dalla missione Apollo 17 (l’ultima missione Apollo sulla Luna).

Tale età lo rende un cratere molto giovane, se confrontato con la maggior parte degli altri crateri lunari che hanno un’età stimata di 3.9 miliardi di anni.

Come molti crateri osservati nel Sistema Solare, Tycho presenta un caratteristico picco centrale, creatosi durante l’impatto.

Il meccanismo alla base di ciò è analogo a quello che crea i picchi centrali osservabili quando una goccia d’acqua cade su una superficie d’acqua.

Quando una meteora impatta sulla superficie di un oggetto roccioso con alte energie, essa può fare un botto così forte da liquefare la superficie su cui impatta e si osserva quello che succede quando una goccia d’acqua cade su una superficie d’acqua, quindi si forma un picco centrale, ma a differenza del caso dell’acqua la roccia si risolidifica, lasciandoci un’istantanea del processo, in cui il picco centrale rimane.

Evidenza notevole che questo è avvenuto in questi crateri è il fatto che ogni picco centrale è composto in buona parte da materiale che proviene da sotto la superficie dell’oggetto roccioso.

Questi elementi permettono sia in parte di studiare la composizione interna della Luna o del generico oggetto roccioso su cui si osserva il cratere , sia di capire se il cratere è recente o meno sulla base di quanto il picco risulta eroso (una tale analisi però non è molto affidabile su pianeti come Terra e Marte dove vi sono importanti e imprevedibili fenomeni di deterioramento).

In particolare, il Cratere Tycho è molto interessante scientificamente tra i crateri a picco centrale perché il suo picco è molto ben preservato, essendo il cratere molto giovane.

Il Cratere Tycho nella cultura

Il cratere Tycho è molto presente nelle arti : un intero capitolo del romanzo Intorno alla Luna di Jules Verne è dedicato al cratere e nel film di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello spazio è in questo cratere che viene trovato dagli umani il monolito nero lasciato dagli alieni 4 milioni di anni fa.

Monolito nero

Tycho Brahe

Il cratere prende nome dall’ astronomo danese Tycho Brahe, famoso per i suoi importanti contributi alla Rivoluzione Scientifica ( visse in questo magnifico periodo in cui vissero e rivoluzionarono il pensiero umano persone come Galilei, Keplero – che fu allievo di Brahe- e Newton).

Scultura di Tycho Brahe

Infatti, per primo , osservando una supernova nel 1572, capì che non poteva essere un oggetto “più vicino” delle stelle ( lo dedusse dal fatto che non osservava nessuna parallasse tra notte e notte) e da questa osservazione mise per primo in forte discussione l’ immutabilità delle stelle, uno dei punti cardine della cosmologia aristotelica.

La supernova in oggetto è oggi nota come Supernova 1572, spesso chiamata anche “Supernova di Tycho” o “B Cassiopeiae” e i suoi resti sono ancora ben visibili:

Immagine dei resti della Supernova di Tycho

Inoltre, mise ulteriormente in discussione il modello aristotelico grazie all’ osservazione delle comete che gli permise di capire che le comete non fossero oggetti sublunari come sosteneva Aristotele, ma oggetti più lontani, e che quindi l’idea aristotelica di un mondo astrale (quello che non si trova tra Terra e Luna) non soggetto al cambiamento fosse sbagliata.

Diagramma datato al 1719 raffigurante i 4 modelli cosmologici di principale discussione durante la Rivoluzione Scientifica:
Da in alto a sinistra verso in basso a destra ci sono Sistema Tolemaico, Sistema Copernicano, Sistema Ticonico e Sistema Cartesiano

Brahe è anche noto per la sua teoria cosmologica, il Sistema Ticonico, che era in un certo senso geocentrica (nel senso che il Sole e la Luna ruotano in orbite circolari attorno alla Terra), ma in tale modello tutti gli altri pianeti del Sistema Solare ruotano con orbite circolari attorno al Sole.

Tycho Brahe fu senza dubbio considerato un grande astronomo sia ora, sia anche ai suoi tempi, tanto che il re Federico II di Danimarca e Norvegia, per indurlo a rimanere in patria, gli donò l’isola di Hven, sulla quale fece costruire due importanti osservatori: Uraniborg, prima, e Stjerneborg, poi, che furono dei veri e propri “istituti di ricerca” nei quali studieranno molti allievi da tutta Europa, tra cui Keplero.

Altri oggetti lunari, tra cui alcuni in foto, saranno discussi in articoli successivi, stay tuned!

Kit ASIair Pro

Il kit ASIair Pro si è rivelato essere un ottimo kit per l’ astrofotografia.

Ha gli indubbi vantaggi di rendere più comoda la gestione dell’ attrezzatura e in particolare l’inseguimento, permettendo di controllare da remoto telescopio, camera guida e camera da ripresa.

Presenta una funzione che permette di gestire da remoto l’ allineamento polare del telescopio e un’ altra per gestire l’ inseguimento , come anche di fare foto e video da remoto con la camera di ripresa.

Funziona bene anche quando si usa come camera da ripresa una reflex, ma consiglierei di studiarsi bene come fare bene ripresa da remoto con la reflex o usare altro per controllare la reflex , non essendo immediato.

Per chi fosse interessato al kit ASIair Pro questa è una galleria con i miei strumenti utilizzati (tutti inclusi nel kit ASIair Pro, tranne il telescopio e l’ Ipad):

e questa la pagina di Astroshop, ottimo rivenditore di strumenti per l’astronomia, da cui ho comprato il kit ASIair Pro:

https://www.astroshop.it/rilascio-dell-otturatore/zwo-asiair-pro-astrophotography-computer-autoguiding-kit/p,61132

Vi consiglio il bel tutorial di Luca Fornaciari, noto astrofilo, dedicato al kit ASIair Pro:

Altre Astrofotografie

Se siete interessati a vedere altre fotografie astronomiche, questa è la mia pagina con la galleria delle mie astrofotografie:

Astrofotografia

https://amedeofavitta.wordpress.com/blog/astrofotografia/

O il mio profilo flickr:

galleria flickr

Nova in Cassiopeia

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Riferimenti

  • KárolySimonyi, “A Cultural History of Physics”: un ottimo riferimento sulla Storia della Fisica
  • Pagina della NASA dedicata alla Luna
    moon.nasa.gov
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