Fresco di Campionato del Mondo classico 2021, nonostante la battuta di arresto dei mondiali alle cadenze veloci, ma adesso rinvigorito da un magnifica vittoria del Tata Steel 2022, Magnus Carlsen si riconferma ancora come il miglior giocatore di scacchi del mondo del momento.

Foto: John Saunders
I numeri e le performance parlano chiaro: a soli 13 anni è diventato Grande Maestro, nel 2013 a 23 anni porta a casa il suo primo titolo mondiale ed è l’attuale campione del mondo.
Ma soprattutto numerosi i record scacchistici attualmente detenuti come il punteggio elo più alto mai raggiunto da un essere umano o essere l’unico ad avere vinto nello stesso anno i campionati mondiali in tutte le cadenze; insomma, è fuori discussione che il suo nome sia definitivamente entrato nella storia degli scacchi.
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Ma è il più forte giocatore della storia degli scacchi?
Come si fa a decretare chi sia il migliore di sempre? Quali sono effettivamente i metodi che si possono utilizzare per confrontare i giocatori di scacchi nella storia e tali confronti sono sensati?
Le tecniche si sono affinate, il modo di giocare è cambiato, i campionati impostati diversamente, è molto difficile mettere a confronto giocatori odierni con quelli del passato. C’è accordo su un sistema statistico per valutare i punti di forza dei giocatori attuali, il cosiddetto Sistema Elo, ma non è semplice riscontrare univocità su come confrontare giocatori di generazioni diverse che non si sono mai affrontati.
Ideato da Arpad Elo nel 1960 e successivamente elaborato nel libro The Rating of Chessplayers, Past and Present, il Sistema Elo fornisce valutazioni ai giocatori corrispondenti alle loro prestazioni nel miglior quinquennio della loro carriera.

(Photo by fide.com ©)
Nel 1970 questo sistema è stato adottato dalla FIDE per valutare i giocatori attuali e quindi per confrontare i giocatori di epoche diverse confrontando i loro punteggi Elo. A dicembre 2015 sono stati 101 i giocatori nella storia ad aver superato un punteggio di 2700 e 14 ad aver superato 2800. Gli alti punteggi di Fischer, Karpov e Kasparov sono i migliori raggiunti nel secolo scorso, ma solo Kasparov rimane ancora tra i primi venti della classifica, sistemandosi al secondo posto con un punteggio di 2851 dietro a Magnus Carlsen con 2882, raggiunto per la prima volta nel maggio 2014 a poco più di 23 anni.

Negli anni la valutazione Elo media dei migliori giocatori è aumentata, sebbene molti sostengano che questo fenomeno sia dovuto a un’anomalia nota come inflazione delle valutazioni, che rende impraticabile confrontare giocatori di epoche diverse.
Oltre a Elo, molti altri statistici hanno tentato di individuare nel tempo metodi simili per valutare i giocatori. Il sistema di Jeff Sonas è chiamato Chessmetrics e tiene conto di molte partite giocate dopo la pubblicazione del libro di Elo e pretende di tener conto dell’inflazione di rating che il sistema Elo avrebbe subito. Inoltre, tiene conto anche della frequenza di gioco: meno partite giocate, più il punteggio inizierà a scendere.
Alla luce di queste valutazioni, risulta impossibile comparare giocatori di epoche diverse, ma nel 2005 viene comunque stilata una classifica, utilizzando tale sistema, con le valutazioni delle prestazioni annuali storiche che ha portato alla conclusione che Kasparov sia stato dominante per la maggior parte degli anni, seguito da Karpov e Lasker.

Photo by Giorgio Chinnici
In contrasto con i sistemi di Elo e Sonas precedentemente descritti, il libro di Keene e Divinsky Warriors of the mind tenta di stabilire un sistema di valutazione che pretende di confrontare direttamente la forza dei giocatori attivi in epoche diverse, e quindi determinare il giocatore più forte di tutti i tempi.
Essendo questa classifica fino dicembre 2004, è chiaro come non figuri ancora Magnus Carlsen. Considerando le partite giocate tra sessantaquattro dei giocatori più forti della storia, si è arrivati ad una top ten che vede Kasparov al primo posto con un punteggio di 3096, seguito da Karpov (2876) e Fischer (2690). Questi numeri non sono chiaramente sulla stessa scala delle valutazioni Elo e successivamente il libro è stato accusato di selezionare arbitrariamente giocatori e di pregiudizi verso i giocatori moderni.
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I sistemi sopraelencati condividono però un obiettivo simile: dedurre una classifica dai risultati delle partite giocate e non dalle mosse giocate; è stato quindi sviluppato un terzo approccio che si propone di confrontare le mosse giocate dai giocatori in carne ed ossa con le mosse migliori del motore, ossia scelte da un computer, seguendo la logica che i giocatori che sceglieranno tali mosse saranno anche i più forti. Un primo metodo computer è stato ideato nel 2006 presso l’Università di Lubiana, poi nel 2017 arriva il cosiddetto modello markoviano, basato su un’interpretazione markoviana di una partita a scacchi con cui sono state elaborate da un supercomputer tutte le 26.000 partite giocate da allora dai campioni del mondo di scacchi, con il motore di scacchi Stockfish. Le previsione si sono dimostrate estremamente vicine ai risultati effettivi, i quali mostrano che il livello dei giocatori di scacchi è in costante aumento. Qui troviamo in cima alla lista proprio Magnus Carlsen (nel 2013).

Photo: Jurriaan Hoefsmit
Se il programma si comporta come un “oracolo” dando sempre la vera valutazione della posizione e la migliore mossa possibile, allora è possibile interpretare le partite di scacchi per un dato giocatore come un processo markoviano. Per ogni posizione, il programma informatico ci fornisce la vera valutazione della posizione, basandosi il predittore markoviano su matrici di transizione che rappresentano per ogni valore della funzione di valutazione la probabilità del valore della funzione di valutazione nel passaggio successivo. Esso richiede una grande quantità di dati per costruire matrici statisticamente significative, per cui non è utilizzabile su un singola partita, non essendoci dati sufficienti.
Di seguito, confrontiamo il punteggio previsto per i Campionati del mondo dal predittore markoviano al punteggio effettivo e al punteggio previsto utilizzando le tabelle Elo. La differenza tra il punteggio effettivo e il punteggio previsto markoviano è in media del 3,6% su tutti i campionati e del 4,4% sugli 11 campionati mondiali per i quali è disponibile il valore Elo. Il predittore markoviano risulterebbe quindi il “migliore”, anche se il campione di dati disponibili è troppo piccolo per avere una conclusione definitiva.

Torniamo a questo punto a parlare nello specifico del motore di scacchi Stockfish: Stockfish è un software libero e open source (come anche Lichess), dalla cui collaborazione con altri ottimi motori scacchistici è nato Stockfish 14 NNUE, che è proprio il motore di scacchi che Lichess utilizza per tutte le analisi post-gioco quando un utente lo richiede, ed è anche il motore di scacchi che è stato usato per misurare l’accuratezza di tutte le partite del Campionato del Mondo. La sua analisi presenta una valutazione in centipawns: la perdita media del centipawn (ACPL) misura questa perdita del centipawn attraverso un’intera partita – in modo che più basso il ACPL che un giocatore ha, più perfettamente ha giocato, agli occhi del motore che lo valuta. Da tale valutazione si può vedere che gli scacchi sono passati da essere giocati in modo piuttosto impreciso anche ai livelli più alti, ad essere giocati con quasi una precisione laser.
E’ incredibile anche però, come sia stato evidenziato che alcune partite del passato, risalenti all’era pre computer, fossero incredibilmente accurate, portando nomi come Fischer, Kasparov e Karpov, tutti nella top 5 delle partite più accurate. Oltre a Carlsen, solo Karpov compare due volte. I salti più grandi sono senza dubbio dovuti a quei giocatori di scacchi che hanno trattato il gioco come una scienza, piuttosto che come un’arte, oltre al miglioramento duraturo e all’impatto che motori di scacchi hanno avuto sull’élite degli scacchi. In conclusione, i migliori giocatori di scacchi che l’umanità ha da offrire stanno potenzialmente pensando più che mai come macchine.
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C’è inoltre da tenere conto, che i giocatori stessi si allenano con computer molto più potenti e a una profondità molto più elevata dell’analisi usata da Stockfish 14 NNUE per fare la classifica, quindi questa potrebbe risultare alterata.

Molti importanti giocatori e scrittori di scacchi hanno stilato delle personali classifiche e tra i grandi che si sono espressi al riguardo abbiamo Fischer, Quinteros, Kramnik nessuno dei quali, chiaramente per motivi cronologici, nomina Carlsen fra i migliori. Magnus stesso si riserva di fare una classifica, mettendo al primo posto Kasparov, considerato da lui come il più grande giocatore di tutti i tempi, poiché rimasto al vertice per più tempo rispetto a Fischer. Nel dicembre 2015 ha inoltre detto che gli sarebbe piaciuto interpretare Fischer e Kasparov al loro massimo delle prestazioni.
A questo punto, osservando una tabella che riporta i campioni del mondo in ordine di vittorie di campionato, Magnus Carlsen occupa il quarto posto, a parimerito con Botvinnik, con 5 campionati vinti e 9 anni da campione indiscusso (fino ad adesso). Al primo posto Lasker con 6 mondiali e ben 27 anni di regno, a pari di mondiali con Kasparov e Karpov.

Le statistiche fin qui riportate ci pongono di fronte a sistemi e classifiche che hanno cercato di comparare giocatori di epoche differenti, sulla base di punteggi, campionati vinti e analisi computerizzate delle mosse. Ma un altro fattore che andrebbe tenuto in considerazione è che anche il gioco stesso degli scacchi si è trasformato; per esempio un numero decisamente maggiore di patte, che tendono a caratterizzare il gioco moderno, più che quello passato, per il suo altissimo livello e per la preparazione che vi sta dietro: più il livello dei giocatori è alto, più è difficile commettano errori e senza errori è più difficile vincere una partita. La patta non è più quindi un risultato tanto insolito.
Insomma, non c’è certezza assoluta su quale sia il miglior giocatore di scacchi mai esistito fino ad ora, i metodi utilizzati non permettono di decretarlo in maniera indiscutibile, dati numerosi fattori che vi entrano in gioco, ma possiamo affermare che Magnus Carlsen sia ancora sulla buona strada per riuscirci!
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Questi i risultati alla domanda “Chi è secondo te il più forte scacchista di sempre?” :
1. Bobby Fischer 8 voti
2. Josè Raùl Capablanca 5 voti
3. Magnus Carlsen 4 voti
4. Garry Kasparov 3 voti
5. Emanuel Lasker, Aleksandar Alekhine, Paul Morphy, Vasily Smyslov 2 voti
6. Mikhail Tal, Vladimir Kramnik, Viswanathan Anand , Anatoly Karpov 1 voto
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FONTI:
Wikipedia: Comparazione dei migliori scacchisti della storia
Passione Scacchista: Troppe patte nel match Carlsen vs Nepomniachtchi? Forse perché i giocatori sbagliano di meno!
Lichess: Chi è il più accurato campione del mondo di scacchi?
IOS: Articolo Who is the Master? di Alliot Jean Marc