“Una partita a scacchi” , opera lirica di Giuseppe Giacosa

Una partita a scacchi di Giacomo Giacosa è un’opera teatrale che racconta di una particolare partita alla conquista dell’amore. Le mosse sono state ideate dallo scacchista Annibale Dolci e seguono la trama dell’opera. Leggi l’articolo per sapere di più.

IN BREVE

“Spesso gli artisti senza curarsi delle leggi più elementari degli scacchi muovono i pezzi sullo scacchiere in modo del tutto arbitrario.”

Annibale Dolci

Queste sono le parole dello scacchista genovese Annibale Dolci, il quale ha proposto una sequenza di mosse che potesse andare bene ai versi di Giacosa nella sua celebre opera “Una partita a scacchi.”

Chi era giuseppe giacosa?

Giuseppe Giacosa

Giuseppe Giacosa è stato un drammaturgo, scrittore e librettista italiano.

Padre avvocato e madre proveniente da una famiglia nobile, era il primogenito di cinque fratelli.

Ha studiato a Ivrea, poi a Brescia e Modena, laureandosi a Torino. Si è interessato fin dai tempi della scuola di scrittura, poesia e teatro, passioni a cui si è dedicato con molta dedizione.

Come giornalista, ha collaborato a varie riviste e giornali. Tra il 1872 e il 1904 ha scritto poi venticinque opere teatrali, ottenendo numerosi successi.

Tra questi soprattutto i libretti di 3 leggendarie opere liriche di Puccini: La Boheme, Madama Butterfly e Tosca!

L’opera con cui ha ottenuto la prima fama è stata, appunto, “Una partita a scacchi“.

una partita a scacchi

Una partita a scacchi è un’opera teatrale in versi. E’ stata rappresentata per la prima volta all’Accademia Filarmonica di Napoli il 30 aprile 1873. La direzione scenica era a carico del drammaturgo e sovrintendente al teatro di San Carlo a Napoli Achille Torelli.

L’opera è dedicata al conte e pittore Federigo Pastoris. Nella dedica al conte, Giacosa fa un confronto tra un quadro di Pastoris, intitolato I signori di Challant, e i personaggi della commedia.

I signori di Challant (Photo by Wikimedia ©)

Da questo brano teatrale è stato tratto il libretto per l’omonima opera lirica musicata da Pietro Abbà Cornaglia. La prima rappresentazione ha avuto luogo al Teatro Fraschini di Pavia il 13 febbraio 1892, mentre una ripresa moderna si è avuta nel Teatro Comunale di Alessandria il 2 dicembre 2005.

L’opera parla, appunto, di una partita a scacchi piuttosto particolare.

la trama dell’opera

La scena si svolge nel castello del nobile Renato, in Valle d’Aosta, nel XIV secolo.

Il vecchio Renato e la figlia Iolanda vivono in completa solitudine. Iolanda è giovane ma non è ancora sposata. Il padre desidera invece vederla sistemata, con un marito e tanti figli, ma Iolanda continua a rifiutare le proposte che riceve. 

Un giorno al castello, per rendere omaggio a Renato, arriva Oliviero, un suo vecchio amico, conte di Fombrone. E’ accompagnato dal paggio Fernando, un orfano giovane e coraggioso che, nel viaggio verso il castello, ha salvato Oliviero e il suo seguito da una banda di banditi

Saputa questa storia, Renato subito ammira il coraggio di Fernando. Decide di metterlo alla prova. lo invita a giocare una partita a scacchi con Iolanda, gioco in cui la giovane eccelle. Renato fa una scommessa. Se Fernando vincerà, sarà sposo della figlia, se invece perderà, ci sarà la pena di morte.

Fernando, incantato dal fascino di Iolanda, accetta la sfida. Lei sembra star perdendo la partita, e Renato inizia ad agitarsi. Ma Iolanda, in realtà, rimane affascinata dalla bellezza e dal coraggio di Fernando, e alla fine è Iolanda stessa a fare una mossa in favore di Fermando, posizionandosi da sola in scacco matto, concedendoglisi in sposa.

La partita a scacchi, dipinto di Gerolamo Induno ispirato dal dramma (Photo by Wikipedia ©)

le mosse della partita

Le mosse effettuate da Fernando e Iolanda sono state ideate dallo scacchista italiano Annibale Dolci e seguono la trama dell’opera.

Iolanda muove il bianco, mentre Fernando il nero.

Qui sotto sono riportate le mosse della partita per conquistare la mano della giovane.

Vedi anche: La più antica partita di scacchi mai documentata

1.d4, d5;  2. Cf3, Ag4;  3. c4, e6;  4. Af4, Cf6;  5. Cc3, c5;  6. Cb5, Ae7;  7. Cc7+, Rf8;  8. C:a8, Ca6;  9. c:d5, C:d5;  10. Ae5, h6;  11. h3, Af5;  12. Ch4, A:h4;  13. g4, Cb4;  14. g:f5, Da5;  15. Ag2, Ce3;  16. Ad6+, Rg8;  17. Dd2, Cbc2 +

Cliccando qui invece puoi leggere il testo dell’opera.

(Photo by Lulu ©)

Ancora una volta nella storia gli scacchi assumono quindi sinonimo di battaglia. Ma, in questo caso, è una battaglia del cuore.

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